POESIE

William Shakespeare
Sonetti, 3

Guarda nel tuo specchio è dì al volto che vi vedi
che ora è il tempo per quel volto di formarne un altro;
se ora tu non ne rinnovi il fresco aspetto,
inganni il mondo, e una madre privi di benedizione.
Perché dov’è la donna così pura il cui insolcato grembo
disdegni l’opera del tuo dissodamento?
O qual è l’uomo così fatuo da voler essere la tomba
dell’amor di se stesso, arrestando la sua posterità?
Tu sei lo specchio di tua madre, e lei in te
rimemora il leggiadro aprile del suo rigoglio;
e così dalle finestre della tua vecchiaia tu vedrai,
a dispetto delle rughe, questo tempo tuo dorato.
Ma se tu vivi per non essere ricordato,
muori solo, e la tua Immagine muore con te.

Traduzione di Alessandro Serpieri

Lettura di Valter Zanardi

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