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XXI
Io sono il poeta del corpo,
E sono il poeta dell’anima.
I piaceri del cielo sono con me, e le pene dell’inferno sono con me,
I primi l’innesto e l’accresco su me stesso….le seconde traduco in lingua nuova.
Io sono il poeta della donna come dell’uomo,
E dico che è grande esser donna quanto esser uomo,
E dico che nulla è più grande della madre degli uomini.
Io intono un nuovo cantico d’espansione o di fierezza,
Di scappatoie e biasimi ne abbiamo avuti abbastanza,
Io dimostro che la dimensione non è che sviluppo.
Hai distanziato gli altri? Sei il Presidente?
È una bazzecola….ciascun altro non farà che arrivarci, e passerà anche oltre.
Io sono colui che cammina con l’avanzare della tenera notte;
Io invoco la terra e il mare già a metà presi dalla notte. […]
Da “Io celebro me stesso”