POESIE

Sergej Esenin
In ogni cosa viva c’è un’impronta

In ogni cosa viva c’è un’impronta
Segnata a fondo dalla prima età.
S’io non fossi poeta
Sarei di certo truffatore e ladro.

Piccolo, mingherlino,
Sempre eroe fra i compagni,
Spesso, spesso col naso tutto rotto
Me ne tornavo a casa.

E incontrando la mamma spaventata
Sibilavo fra i denti insanguinati:
«Ho inciampato in un sasso, non è nulla,
Entro domani sarò già guarito».

E ancor oggi, che pur si è raffreddata
La ribollente trama di quei giorni,
Una forza inquieta ed insolente
S’è riversata sopra i miei poemi.

Un cumulo dorato di parole,
E da ciascuna riga senza fine
Si riverbera la spavalderia
Del monello di un tempo e attaccabrighe.

Son come allora temerario e ardito
E schizza terra vergine il mio passo.
Se prima mi picchiavano sul muso
Adesso è tutta l’anima che sanguina.

E dico ormai, ma più non alla mamma,
Bensì a canaglia estranea, sghignazzante:
«Ho inciampato in un sasso, non è nulla,
Entro domani sarò guarito».

[1922]

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