Tardi t’amai
Bellezza tanto antica e tanto nuova;
Tardi t’amai.
Mi chiamasti,
e il tuo grido perforò la mia sordità
Risplendesti
E il tuo fulgore
Incendiò la mia cecità
E infondesti la tua fragranza
E t’inspirai
E ora, se mi manche,
Mi manca il respiro.
Ti assaporai
E ora ho fame e sete
Mi sfiorasti
Ed arsi del desiderio della tua pace.
Da Sant’Agostino, Le Confessioni, X, 27
Dalla fiction RAI “Sant’Agostino”
Tardi t’amai
Bellezza tanto antica e tanto nuova;
Tardi t’amai.
Tu eri dentro di me, e io stavo fuori,
ti cercavo qui, gettandomi, deforme,
sulle belle forme delle tue creature.
Tardi t’amai
Bellezza tanto antica e tanto nuova;
Tardi t’amai.
Tu eri con me, ma io non ero con te.
Mi tenevano lontano da te le creature
che, pure, se non esistessero in te,
non esisterebbero per niente.
Tardi t’amai
Bellezza tanto antica e tanto nuova;
Tardi t’amai.
Tu mi hai chiamato
e il tuo grido ha vinto la mia sordità;
hai brillato,
e la tua luce ha vinto la mia cecità;
Tardi t’amai
Bellezza tanto antica e tanto nuova;
Tardi t’amai.
hai diffuso il tuo profumo,
e io l’ho respirato, e ora anelo a te;
ti ho gustato,
e ora ho fame e sete di te;
mi hai toccato,
e ora ardo dal desiderio della tua pace.
Tardi t’amai
Bellezza tanto antica e tanto nuova;
Tardi t’amai.
Da Sant’Agostino, Le Confessioni, X, 27
Trasportata in musica dal Coro Basilica di S. Pietro in Ciel d’Oro