L’erba: sull’erba non ho niente da dire
ma ancora che sono queste botte
queste botte del giorno e della notte
Il vento: sul vento non ho niente da dire
La quercia: sulla quercia non ho niente da dire
ma chi dunque canticchia a mezzanotte
chi dunque rosicchia il piede del letto
Il topo: sul topo non ho niente da dire
La sabbia: sulla sabbia non ho niente da dire
ma cos’è che cigola? è l’uscio
chi dunque ansima? se non lui
La roccia: sulla roccia non ho niente da dire
La stella: sulla stella non ho niente da dire
è un sogno agro come un frutto
è un mormorio che vuole tutto
La luna: sulla luna non ho niente da dire
Il cane: sul cane non ho niente da dire
è un sospiro un grido
è uno spasimo uno strido
La città: sulla città non ho niente da dire
IL cuore: sul cuore non ho niente da dire
del silenzio per sempre fatto a pezzi
il sordo scopa via i resti
Il sole: o mostro, o Gorgone, o Medusa
o sole.
Da “L’istante fatale”