Piccola anima smarrita e soave,
compagna e ospite del corpo,
ora t’appresti a scendere in luoghi
incolori, ardui e spogli,
ove non avrai più gli svaghi consueti.
Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari,
le cose che certamente non vedremo mai più…
Cerchiamo d’entrare nella morte a occhi aperti…
Animula vagula, blandula
Hospes comesque corporis
Quae nunc adibis in loca
Pallidula, rigida, nudula
Nec, ut soles, dabis iocos
Scritta in punto di morte dall’Imperatore Adriano
Dal libro “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar