Gettiamo, amore mio, le vesti ed accostiamoci:
il mio corpo nudo ed il tuo corpo nudo intrecciati e niente sta in mezzo;
la tua veste leggera mi sembra come le mura di Semiramide.
Avviciniamo l’uno all’altro le labbra e il petto
sul resto silenzio: non mi piace il parlare indecente.
Antologia Palatina, V 252