Amo di più le tue rughe, Filinna,
che lo splendore della giovinezza.
Mi piace sentire nella mano
il tuo seno, che piega già pesante
le sue punte, più del seno diritto
d’una ragazza. Il tuo autunno è migliore
della sua primavera ed il tuo inverno
è più caldo della sua estate.
Vissuto nel VI secolo
Antologia Palatina (Ivi, V 258)
traduzione di Salvatore Quasimodo