Se ne andò distesa
su un letto a rotelle.
“Tornerò tra un’ora”.
Era un giorno freddo
di un mese freddo
di un anno appena nato.
E nessuno attendeva l’inattesa.
Lontano in una valle
la terra s’inarcava
in onde spaventose:
tremava nel travaglio
anche il cielo
e tra l’odore aspro del sangue
suonava a lutto
una campana.
Erano le nove.
Nel corridoio bianco
vagavo
appoggiato al mio respiro
e sentivo la speranza
divorare la speranza.
Un’ora è breve spazio
la vita un lungo commiato.
La morte aveva attraversato
il Belice e il mio cuore
con la sua rete a strascico.
Da “La sapienza del filo d’erba”