POESIE

Mehmet Yashin
Il custode dei fantasmi

Tutti pensano che ai fantasmi non serva alcun oggetto.
Attraversano i muri fluttuando e basta evocarli
perché si aggirino ondeggiando.
Una volta che ti hanno trovato libero
non se ne andranno nemmeno se li scacci.
La loro stanza da letto è negli angoli più oscuri della memoria
“Essere qui o là”, ti verrebbe da dire
“che differenza farà mai per un fantasma
se traslocando l’ho portato con me?”
Ma i fantasmi non amano i traslochi
e la questione non è semplice quanto si pensi.
Per cominciare, i viaggi provocano in loro attacchi di panico
e hanno i propri traumi, temono l’abbandono,
soffrono di sindrome da separazione e così via.
Un fantasma può metterla così:
“Se anche lui se ne va chi guarderà la mia foto nello specchio,
chi raccoglierà la mia polvere
e il piatto di terracotta che uso di solito
sarà ancora al suo posto al mio ritorno?”
Richiedono la massima attenzione
i vecchi oggetti non funzionanti
perché appartengono ai fantasmi.
La cosa migliore è fare attenzione
alle apprensioni altrui, per quanto bizzarre,
rispettando i bisogni degli altri.
Se vuole procedere per la propria strada
l’uomo deve prendersi buona cura del fantasma
soprattutto del fantasma dell’infanzia.

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