Voi siete la tepida figura del nostro dolore,
sulla terra dolce
d’alimenti al vostro tenue rossore
voi passate col sorriso che ci opprime
Ritornano le prime ali ai confini
del cielo, la sera
spande la triste calma dei giardini
e muto il tempo si avvolge intorno alla vostra bellezza.
Ma invano, perché la vostra carezza arde profonda
ed ignota, e in voi
senza limiti il cielo si riposa
della sua eternità come una foglia.
E nelle vostre calde mani odora
tutta la fuggevole
corona delle nostre passioni, mentre ognuna
porta il dolore della giovinezza.
Letta da Lorenzo Pieri