Trentesimo anniversario d’una unione
– più sicura dell’amore.
Io le tue rughe conosco
come anche tu – le mie.
Delle quali – non sei tu – l’amore?
Tu che quinterno su quinterno hai divorato,
e hai insegnato che non c’è – un domani,
che solamente l’oggi – esiste.
E i soldi e le lettere della posta,
tavolo, hai gettato nella corrente!
E ripetevi che d’ogni riga
l’oggi – è l’ultimo termine.
Che minacciavi che col conto dei cucchiai
non si rende merito al Creatore,
che domani mi deporranno –
stupida che sono – sopra di te!