Nell’aria grigia e morta
c’è un’onda di lamento.
Qualcuno urta la porta:
— Avanti! passi! — È il vento.
Vento del Nord che porta
e neve e fame e stento:
la macchia irta e contorta
ulula di spavento.
Passano neri stormi
in frettoloso oblìo,
passano nubi informi.
Tutto nell’aria oscura
fugge e s’invola — addio —
da non so qual sventura.