Dopo un grande dolore
viene un sentimento formale-
i nervi, siedono cerimoniosi come tombe-
il cuore irrigidito si chiede
se proprio lui ha sopportato,
e se fu ieri, o secoli fa.
I piedi-meccanici-
vagano su una strada legnosa
se di terra o di aria o niente-
ormai indifferenti.
Appagamento di quarzo, come pietra.
Questa è l’ora di piombo-
ricordata da chi sopravvive,
come gli assiderati ricordano la neve:
prima il gelo, poi lo stupore –
poi l’abbandono.
da Le stanze d’alabrastro
Lettura di Lorenzo Pieri