La prima volta che mi baciò, baciò le dita
della mano che scrive, che si fece così più liscia e bianca,
restia al mondo, ma non coi suoi: “Senti?”,
al brusio degli angeli. Ora io non vorrei
un anello d’ ametista alla vista più puro
di quel bacio. Più in alto fu il secondo bacio;
cercando la fronte, si perse una metà
sopra i capelli. O dono supremo! Crisma
d’amore che con benefiche dolcezze
precedeva la vera ghirlanda. Il terzo fu
deposto, perfetto, sulla mia bocca, e da quel giorno,
superba, io ripeto: Mio amato, mio unico!