scrivi una brutta poesia
e ti basta premere il tasto “cancella” e le righe
svaniscono come se non fossero mai esistite,
senza bisogno di strappare fogli dal rullo,
accartocciarli e tirarli nel cestino.
più invecchio più cancello.
dico, se non vedo io qualcosa in una poesia,
cosa ci vedrà il lettore?
e lo schermo del computer è un duro giudice,
le parole ti fissano immobili,
con la macchina da scrivere non le vedi
fino a che non tiri fuori
la pagina.
inoltre, la tastiera di un computer
è più efficiente, i pensieri
balzano più rapidi dalla mente
alle dita, allo schermo.
vi sto annoiando?
probabilmente.
ma non lo cancello perché non annoia me.
sono innamorato di questo affare
Guardate COSA si può fare
e ora torniamo a lavorare.