Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato,
ritrai gli artigli delle zampe,
e lasciami affondare nei tuoi begli occhi,
miscuglio di metallo e agata.
Quando le mie dita ti accarezzano con agio
la testa e il dorso elastico,
e la mia mano è inebriata del piacere
di palpare il tuo corpo elettrico,
vedo la mia donna in spirito. Il suo sguardo,
come il tuo, amabile bestia,
profondo e freddo, taglia e fende come un dardo,
e, dai piedi alla testa,
un’aria sottile, un profumo pericoloso,
galleggiano attorno al suo corpo bruno.
Voce di Lodovico Zago
Lettura di Gianni Caputo