1.
Le vedove di Osseg tutte vestite a lutto
sono venute a Praga a domandare:
che cosa farete per i nostri figliuoli, cara gente?
Oggi non hanno ancora mangiato nulla!
E i loro padri son giù, nelle vostre miniere, ammazzati.
Che cosa, hanno chiesto i signori di Praga,
che cosa dobbiamo fare delle vedove di Osseg?
2.
Le vedove di Osseg tutte vestite a lutto,
si sono trovati davanti i soldati della polizia.
Che cosa farete per i nostri figliuoli, cara gente?
Oggi non hanno ancora mangiato nulla!
Ecco, i signori agenti hanno allora caricato i fucili.
Questo, hanno detto i signori agenti,
questo vogliamo fare per le vedove di Osseg.
3.
Le vedove di Osseg tutte vestite a lutto
sono arrivate fino al Parlamento.
Che cosa farete per i nostri figliuoli, cara gente?
Oggi hanno fame e devono oggi mangiare !
Ecco, i signori deputati hanno allora declamato un discorso.
Questo, hanno detto i signori deputati,
questo possiamo fare per le vedove di Osseg.
4.
Le vedove di Osseg tutte vestite a lutto
restarono, la notte, rannicchiate sulla via.
Qualcuno dovrà pur far qualcosa per noi, qui a Praga!
Ecco, era una giornata di novembre
e allora la neve è caduta, grandi, molli fiocchi.
Questo, ha detto la neve,
questo possiamo fare per le vedove di Osseg.
(1934)
Da “Poesie e canzoni”
NOTA 1. «120 vedove e 80 bambini di minatori periti nella miniera Nelson di Osseg vennero nell’aprile 1934 a Praga e mossero verso il Parlamento per appoggiare le loro richieste». [Nota dell’Autore].
Letto da Giuseppe Izzinosa