La
terra che una volta era silenzio e sonno,
ecco ora parla,
apre gli occhi,
si infila sotto le mie vesti,
il mio petto pulsa col suo.
Mi alzo, mi pettino i capelli,
giro il volto verso il mio amore.
Le radici che affondano in questa terra,
sono le mie radici.
L’acqua di zamzam scorre nelle mie vene
come un altro sangue.
Ora l’universo mi si è chiuso in faccia:
il mio bambino è un crepuscolo totale
in cui mi frammento,
osservo un astro, sento come se dormissi
fra le sue braccia.
Testimonio ora che la natura
è la prima e l’ultima cosa a cui appartengo.