
Oriana Fallaci
L’abitudine è la più infame […]
L’abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte. […]
L’abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte. […]
Ogni tuo gesto è un ingenuo trasporto d’amore, una goffa preghiera di essere amato, e la spavalderia di prima s’è dileguata.
Ti cade la forchetta, ti cade il cucchiaio, […]
Ti ho amato al punto di non poter sopportare l’idea di ferirti pur essendo ferita, e amandoti ho amato i tuoi difetti, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue contraddizioni, […]
Come un legno che va alla deriva, incapace d’opporsi alla corrente del fiume, ignaro se l’acqua lo scaglierà sulla sponda o lo trascinerà fino al mare, così me ne andavo nella tua esistenza durante quell’autunno. […]
L’abitudine è la più infame delle malattie, perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte. […]
Lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso. […]
Un ruggito di dolore e di rabbia si alzava sulla città, e rintronava incessante, ossessivo, spazzando qualsiasi altro suono, scandendo la grande menzogna. […]
Agli uomini non interessa né la verità, né la libertà, né la giustizia.
Sono cose scomode e gli uomini si trovano comodi nella bugia e […]
Se parlavo di te con gente che non ti conosceva o alla quale non interessavi, mi affannavo a spiegare quanto tu fossi straordinario […]
a natura umana è così inesplicabile, ciò che divide il bene dal male è un filo talmente sottile, talmente invisibile […]