
Jonathan Safran Foer
Mi sono ricordato del mio telefonino.[…]
Mi sono ricordato del mio telefonino.
Avevo ancora qualche secondo.
Chi avrei dovuto chiamare?
Che cosa avrei dovuto dire? […]
Mi sono ricordato del mio telefonino.
Avevo ancora qualche secondo.
Chi avrei dovuto chiamare?
Che cosa avrei dovuto dire? […]
Il bambino chiese alla bambina di dire nel barattolo: “Ti amo”, senza fornirle altre spiegazioni.
E lei non gliene chiese, né disse ‘che sciocchezza’ […]
Da bambina la mia vita era una musica che suonava sempre più forte.
Tutto mi emozionava.
Un cane che seguiva uno sconosciuto. […]
A me piace vedere le persone riunite, forse è sciocco, ma che dire,
mi piace vedere la gente che si corre incontro,
mi piacciono i baci e i pianti, […]
Spero che un giorno vivrai l’esperienza di far qualcosa che non capisci […]
Avrei voluto parlarle di tutte le bugie che le avevo raccontato. […]
La distanza che si è incuneata tra me e la mia felicità non era il mondo, non erano le bombe o le case in fiamme, ero io, il mio pensiero, l’ignoranza è […]
C’erano cose che volevo dirgli.
Ma sapevo che gli avrebbero fatto male. […]
«Tenterò di andare a scuola».
«Bene. Ottimo. E che altro?»
«Forse cercherò di essere […]
C’erano cose che volevo dirgli. Ma sapevo che gli avrebbero fatto male. Così le seppellii e lasciai che facessero male a me.