
Fernando Pessoa
Vivere è essere […]
Non è possibile neppure sentire se oggi si sente come si è sentito ieri: sentire oggi la stessa cosa di ieri non è sentire; è ricordare oggi […]
Non è possibile neppure sentire se oggi si sente come si è sentito ieri: sentire oggi la stessa cosa di ieri non è sentire; è ricordare oggi […]
E se tutto fosse una verità affatto diversa, senza Dei né uomini né ragione?
E se tutto fosse un qualcosa che non possiamo […]
Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere, un cuore eccessivamente spontaneo […]
Piove tanto, tanto.
La mia anima è umida a forza di sentirlo […]
Sento tenerezza, tenerezza fino alle lacrime, per i miei libri di altri nei quali faccio i conti, per il calamaio vecchio, per le spalle curve […]
Considero la vita una locanda, dove devo fermarmi fino all’arrivo della diligenza dell’abisso.
Non so dove mi condurrà, perché non so niente {…]
Tutta la vita dell’anima umana è un movimento nella penombra.
Viviamo, nell’imbrunire della coscienza, mai certi di cosa siamo o di cosa supponiamo essere. […]
D’improvviso, come se un destino chirurgo mi avesse operato di una vecchia cecità con immediati grandi risultati, sollevo il capo, della mia anonima vita, […]
«Mi sento multiplo. Sono come una stanza dagli innumerevoli specchi fantastici che distorcono in riflessi falsi un’unica anteriore realtà che non è in nessuno ed è in tutti.»
Così scriveva di sé Pessoa nel […]
Io sono la periferia di una città esistente, la chiosa prolissa di un libro non scritto.
Non sono nessuno, nessuno. […]