È nell’ aria che larve e anime si intrecciano.
Anche chi non sta dormendo avverte su di sé il peso di quella vita sinistra.
Lo attornia una chimera, realtà intuita, e lo turba.
L’ uomo sveglio che cammina attraverso i fantasmi del sonno altrui, respinge confusamente forme che gli passano accanto, e ha, o crede di avere, l’ orrore vago dei contatti ostili con l’ invisibile, e a ogni istante avverte l’ urto oscuro, l’ inesprimibile incontro che dilegua.
Camminare in una notte popolata di sogni è come attraversare una foresta.
È quello che si dice avere paura e non sapere perché.