Un parola sul titolo.
La citazione è evidentemente dantesca (“Pape Satàn, pape Satàn aleppe”, Inferno, VII, 1) ma, com’è noto, benché schiere di commentatori abbiano cercato di trovare un senso a questo verso, la maggior parte di essi ritiene che esso non abbia alcun significato preciso.
In ogni caso, pronunciate da Pluto, queste parole confondono le idee, e possono prestarsi a qualunque diavoleria.
Mi è parso pertanto comodo usarle come titolo di questa raccolta che, non tanto per colpa mia quanto per colpa dei tempi, è sconnessa, va – come direbbero i francesi – dal gallo all’asino, e riflette la natura liquida di questi quindici anni.