Ero distrutta.
Quella che mi aveva fatto era la domanda delle domande.
Che diritto avevo, io, di fargli amare un mondo che non l’amava?
Ogni volta che conoscevo un bambino, quella domanda era lì, in attesa di una risposta.
E lui non era il primo a dubitare che la conoscessi.
Mi addolorava non conoscerla, non essere mai pienamente certa che la sofferenza che davo fosse migliore di quella che toglievo.