La Cina ha enormi difficoltà.
Anzi, ora che la si può conoscere e scoprire, vale la pena viverci.
La questione è che questo paese è stato tolto dall’incantesimo.
Aveva una sua cultura, un suo mondo, ed è stato il contatto con l’Occidente che gli ha dato dei sussulti.
Un po’ di cannonate, qualche sbarco e gli stranieri si prendevano una «concessione» dopo l’altra.
In verità è strano, non finisco mai di meravigliarmene, quando in occasioni come il Primo maggio o il Primo ottobre vedo, sulla piazza Tienanmen, i ritratti di quei quattro (Marx, Engels, Stalin, Lenin).
Come è possibile che, alla ricerca di un modo di vivere nuovo, la Cina millenaria, quella dell’immensa cultura, debba rifarsi a quei quattro europei di cui uno un noto assassino?
Eppure è così, la Cina ci corre dietro.