È necessario capire che se vogliamo evitare l’asimmetria che produce il terrorismo, – che è poi asimmetria politica ed economica, ma anche morale, bellica e sociale -, dobbiamo cominciare a condividere la nostra felicità.
Soltanto se saremo in grado di limitare i nostri bisogni allora potremo fare un mondo diverso.
Se noi vogliamo continuare ad essere come siamo, continuare a sprecare, allora sì che siamo di fronte a un’utopia.
Ma il consumismo ci consumerà.