Così il saggio basta a se stesso, non nel senso che vuole vivere senza amici, ma che lo può.
E quando dico «può», voglio intendere che il saggio sopporta serenamente la perdita di un amico; ma non sarà mai senza amici, perché è in suo potere contrarre subito una nuova amicizia.
Se Fidia avesse perso una statua, subito ne avrebbe fatta un’altra; così questo artefice di amicizie, se perde un amico, lo sostituirà con un altro.
LETTERA 9 – “Il saggio sente profondamente gli affetti umani” “L’arte di vivere”