(via Sacco e Vanzetti Mendicare la vita […])

Nella citazione ho trascritto solo la frase finale, ma tutto il testo lo potrete ascoltare direttamente dalla voce di GianMaria Volonté.
Un film indimenticabile per infiniti motivi di cui forse il più futile fu che era la prima volta che andavo al cinema!
Sotto i portici del Sentierone, accanto al Nazionale (a Bergamo): ricordo tutto perfettamente e sono passati CINQUANTA ANNI.
Era stata una guerra ottenere il permesso, ma l’argomento lo sentivo così profondamente che avrei fatto qualsiasi cosa pur di vedere quel film.
E piansi, come ogni volta che lo rivedo … anche ora rivedendo lo spezzone che ho allegato, sto piangendo.
Piango per quella giustizia che non esisteva allora e non esiste nemmeno oggi.
Piango per quegli uomini fieri come pochi, che ancora nella giustizia credono e per lei combattono mettendo a rischio la stessa vita.
Piango anche per non avere avuto abbastanza coraggio per essere tra quelli che quel coraggio lo avevano: solo parole le mie, tentativi di essere giusta nella mia vita che non hanno cambiato nulla.
Non ho rimproveri specifici da farmi su questo argomento, so di averci provato a creare una piccola isola di giustizia nella mia vita, ma non sono riuscita a cambiare nulla, forse sono riuscita a raddrizzare certe ingiustizie che vedevo, ma tutto ancora è uguale.
Ancora oggi mi chiedo quando finalmente saremo abbastanza uguali da essere giusti.
Perché l’ingiustizia è solo diseguaglianza e pare che non siamo capaci proprio di renderci conto della unica vera realtà che ci circonda: l’essere tutti parte di un tutto in cui ognuno dovrebbe fare la propria parte in accordo con chi ha vicino.
Alla fine, come sempre, mi sento solo una povera scema.😥😥

Fonte LioSite

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