In un collegio di orfani c’era un bambino che quando pioveva era felice.
Allungava le mani fuori della finestra e le gocce gli sembravano tanti amici che erano venuti a trovarlo.
La pioggia lo faceva sentire libero come gli altri perché si poteva bagnare.
Riempiva le mani di pioggia e beveva quell’acqua venuta dal cielo.
Quando pioveva quel bambino si sentiva meno solo.