Arrivai di sera.
Il mio paese, mi fece una strana impressione.
Mi sembrava di sognare. Anzi credetti proprio di sognare.
Tutto era bianco, come se fosse caduta la neve. Una neve d’agosto.
Tornavo da Milano per la mia vacanza estiva.
In quella luce, tutto mi appariva così irreale, diverso.
Attorno alla mia casa chiusa da molto tempo, aleggiava il profumo dolce delle mele e quello aspro della salvia e del rosmarino.
Le serrature erano arrugginite, le porte cigolavano.
Sotto la grondaia c’era un nido di rondine.
In fondo al giardino, lo stesso albero di limoni che aveva piantato mio nonno.
Quand’ero bambino mio padre me lo indicava dalla finestra…