Dal momento che l’uomo teme sé stesso, la propria anima, il proprio spirito, dubita anche della natura.
Osservandola, vi vede riflessa la propria immagine come in uno specchio e la rifiuta, perché vorrebbe vedere solo ciò che gli piace e sfuggire alla realtà.
Ritiene che sia più opportuno costruirsi un mondo fittizio secondo le leggi dettate dalla sua mente, un impero fatto di grattacieli, di tecnologie sempre più avanzate.
L’uomo ha desiderio di infinito ed onnipotenza.
Deve invece immergersi di nuovo nella natura, amalgamarsi con essa, ritrovarsi in essa.
L’uomo è solo un granello di sabbia che fa parte del tutto.
Spesso dimentica però di avere un cuore.