Come erano vive, nel presente, quelle sensazioni di tanto tempo fa. Come erano state vissute intensamente, attimo per attimo, quasi fossero accadute nell’istante in cui affioravano alla mente.
Quanto amore si erano donati quei ragazzi! Doveva essere grande, se ancora era così realmente presente e tangibile nell’animo di una persona giunta alla fine della vita; doveva averla dissetata, in questi lunghi anni di solitudine; doveva essere stato talmente bello, da averle riempito il cuore, da averle fatto superare i dolori fisici, la paura della morte e del trapasso, perché era oltre la morte.