– Devo chiedere una cosa a Dio.
– Ma se sei ateo!
– Essere ateo non significa che lui non c’è, ma solo che non ci credi. […]
Io ho bisogno di quel segno perché non sto vivendo la gioia di un’attesa, non ho una fede che mi assicuri di essere perlomeno ascoltato: sono immerso in una disperazione che deve trasformarsi in qualcos’altro.
Io so di essere a un passo da quel salto: è come se una gran massa d’acqua premesse contro un forellino per venir fuori senza riuscirci.
Qualcuno deve allargarlo.
Io credo meno di lei ai miracoli, anzi, non ci credo affatto.
Ma questa è una sfida senza ritorno: Dio, se mi vuoi, se vuoi che io ti veda, devi muovere tu per primo.