In tutti e tre i casi i potenti democristiani che in questi anni hanno detenuto il potere, dovrebbero andarsene, sparire, per non dire di peggio.
Invece non solo restano al potere, ma parlano.
Ora è la loro lingua che è la pietra dello scandalo.
Infatti ogni volta che aprono bocca, essi, per insincerità, per colpevolezza, per paura, per furberia, non fanno altro che mentire.
La loro lingua è la lingua della menzogna.
E poiché la loro cultura è una putrefatta cultura forense e accademica, mostruosamente mescolata con la cultura tecnologica, in concreto la loro lingua è pura teratologia.
Non la si può ascoltare.
Bisogna tapparsi le orecchie.
Il primo dovere degli intellettuali, oggi, sarebbe quello di insegnare alla gente a non ascoltare le mostruosità linguistiche dei potenti democristiani, a urlare, a ogni loro parola, di ribrezzo e di condanna.
In altre parole, il dovere degli intellettuali sarebbe quello di rintuzzare tutte le menzogne che attraverso la stampa e soprattutto la televisione inondano e soffocano quel corpo del resto inerte che è l’Italia.
Invece, quasi tutti gli intellettuali all’opposizione accettano sostanzialmente quello che accettano i potenti democristiani.
Essi non sono affatto scandalizzati dalla mostruosità della lingua dei potenti democristiani.
27 marzo 1975