Ci mettiamo tanti paletti nella vita, senza saperlo; aggiungiamo cose, cani, case, mariti, barche, figli, viaggi, quadri che poi ci chiudono in un recinto.
Pensiamo ci arricchiscano l’esistenza e che saremo più felici.
E probabilmente è anche vero.
Però così ci ingombriamo la vita.
Non capiamo che ogni cane o criceto, motoretta o comò, ci comprime lo spazio.
Non dico lo spazio fisico: quello bene o male lo risolviamo.
Dico lo spazio mentale.
Siamo come un magazzino in cui continuiamo ad ammassare merce, anche ottima, anche altamente desiderabile.
Merce che però poi non troviamo neanche il tempo di scartare.