Ci sono anime che hanno addosso un’incrinatura
segreta, una frattura sospesa che sfugge anche a chi la porta dentro.
Quella linea sottile può restare
invisibile per lungo tempo, animando l’illusione
dell’intero
come fa la crepa nel cuore di un piatto scheggiato.
Quando quella frattura cede è sempre a
causa di un niente: basta un grado in meno nell’aria a
provocare la contrazione della materia e a metterne a nudo la ferita.
Altre volte a far cessare il patto silenzioso delle molecole è un tocco
lieve, uno sfiorare il bordo dorato del piatto senza altra intenzione che la
carezza.
Allora la finzione dell’integrità cade all’improvviso
e rivela l’anima in
cocci, irreversibile.
Bisogna essere molto attenti per riconoscere nei gesti altrui il suono sordo
della ceramica scheggiata.