Poi ci sono i bambini che giocano, nonostante.
E le loro mamme che cercano di trasformare il terremoto in uno spettacolo d’arte varia.
Al piccolo che dopo una scossa di assestamento frignava, la mamma ha spiegato:
«Adesso ti insegno un nuovo gioco. Il gioco del salterello».
Il bimbo ha smesso di piangere.
«Che gioco è?»
«Funziona così: io canto una filastrocca e ogni volta che mi fermo, tu salti».
La mamma si fermava ogni volta che c’era una scossa.
Così le scosse sono diventate una parte del gioco e il bambino si è riempito talmente di gioia che non ha trovato più posto per la paura.
E ha continuato a saltare, nonostante.