Due giorno dopo ho provato a lasciarti:
“Non funziona”, ti sei piantato sotto casa mia, hai pianto, hai detto: «Aggiustiamola» e ci abbiamo provato.
A insegnarmi come si tiene e si lascia tenere una mano ce n’è voluto, io bravissima a scansare, mi prendevi la mano, indicavi un’insegna e dicevi «tienimela fino a lì, manca poco».
Ho cominciato a cercare la tua mano prima che tu prendessi la mia.