Proprio allora, me ne ricordo bene, provai per la prima volta invidia.
Non nei confronti degli altri bambini che non zoppicavano, ma verso tutte quelle creature con le ali.
Quando una volta una farfalla mi si posò sulla mano, sbattendo le sue delicate ali gialle, scoppiai in lacrime.
Non sapevo cosa dire a mio padre.
Non sapevo si trattasse di invidia.
Gli chiesi perché io non avevo le ali.
Papà non sorrise.
Quel mattino, mentre mi rigiravo nel letto, mi venne in mente che, forse, quello era già un segno dell’imminente sciagura.