Anche in macchina dovevo sempre fare qualcosa, fumare, cantare.
Insomma non riuscivo mai a stare fermo e in silenzio.
Comunque, il problema era che bisognava in qualche modo saltare giù da quella giostra, e il primo passo da fare era proprio non muoversi.
Fermarsi.
Nessuno però voleva scendere finché tutti gli altri rimanevano.
Infatti restavamo stupidamente all’ombra di noi stessi perché non potevamo sapere che, staccandoci dall’esistenza e cadendo nella vita, non ci saremmo sentiti più soli.