Mi stese, poi si tolse i panni lasciandosi una veste bianca, lieve.
Entrò nel buio delle coperte e mi coprì tutto il corpo col suo.
Stavo sotto di lei a tremare di felicità e di freddo.
Le nostre parti combinavano una coincidenza, mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, ombelico su ombelico, naso a fianco di naso a respirare solo con quello a bocche unite.
Non erano baci, ma combaciamento di due pezzi.
Se esiste una tecnica di resurrezione lei la stava applicando.
Assorbiva il mio freddo e la mia febbre, materie grezze che impastate nel suo corpo tornavano a me sotto peso di amore.
Il suo teneva sotto il mio e il mio reggeva il suo, come fa una terra con la neve.
Se esiste un’alleanza tra femmina e maschio, io l’ho provata allora.
Durò un’ora, di più di ogni per sempre.