Dopo l’istituzione della scuola media a Vicchio arrivarono a Barbiana anche i ragazzi di paese.
Tutti bocciati naturalmente.
Apparentemente il problema della timidezza per loro non esisteva.
Ma erano contorti in altre cose.
Per esempio consideravano il gioco e le vacanze un diritto, la scuola un sacrificio.
Non avevano mai sentito dire che a scuola si va per imparare e che andarci è un privilegio.
Il maestro per loro era dall’altra parte della barricata e conveniva ingannarlo.
Cercavano perfino di copiare.
Gli ci volle del tempo per capire che non c’era registro.