Rivera aveva inviato a un critico d’arte, in occasione di una mostra d’arte, il seguente biglietto:
«Gliela raccomando, non come marito, ma come un ammiratore entusiasta della sua opera, acida e tenera, dura come l’acciaio e delicata e fine come l’ala di una farfalla, adorabile come un bel sorriso e profonda e crudele come l’amarezza della vita».