Citazioni

Arjun Appadurai
Così vicini, eppure così lontani […]

Viviamo in un mondo in cui siamo al tempo stesso troppo vicini e troppo lontani gli uni dagli altri.
Siamo troppo vicini perché le forze della globalizzazione, della guerra, della spartizione e dei media producono quegli “effetti-farfalla” grazie ai quali ritroviamo ogni giorno, davanti agli occhi e davanti alla porta di casa, anche le cose più lontane.
Per esempio, riceviamo notizie di guerre in Paesi stranieri, di attentati suicidi in luoghi remoti; da regioni lontane del pianeta ci giungono immagini di sofferenze e di emergenze e, con minor frequenza, di speranze e di conquiste realizzate.
Siamo troppo vicini anche perché spesso, a causa delle migrazioni per motivi di lavoro, dello sradicamento, del traffico di esseri umani e di un turismo disinvolto, quelli che un tempo per noi erano forestieri oggi abitano alla porta accanto.
Siamo troppo vicini, infine, perché con l’espansione delle nostre città viviamo gomito a gomito con lingue, abiti, cibi e stili corporei stranieri: la geografia della nostra vita quotidiana si è trasformata.
Al tempo stesso, tuttavia, siamo troppo lontani gli uni dagli altri, perché in gran parte delle regioni urbane, delle regioni di confine e dei luoghi di passaggio del mondo odierno abbiamo perso il senso della familiarità sociale.
Diamo cioè per scontata la presenza di “altri” fra noi, ma non siamo abbastanza curiosi, non vogliamo sapere chi sono e perché sono finiti a vivere così vicino.
Ascoltiamo troppe storie di rifugiati, migranti e viaggiatori involontari per aver voglia di guardare a fondo nelle loro vite e di porre domande.

Da Arjun Appadurai  – Così vicini, eppure così lontani

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