Quanto a me, mi appagava la sensazione di lasciarmi ogni cosa alle spalle.
Adoravo partire.
Anche in casa mia, mi sembrava di essere spesso alla ricerca di un nascondiglio – a volte dalle bambine, ma più sovente da tutti i lavori da sbrigare e dal telefono che squillava e dai vicini troppo socievoli. Volevo nascondermi così da potermi dedicare alla mia vera occupazione: una sorta di corteggiamento a distanza di certe remote parti di me.
Vivevo in stato di assedio, con l’ossessione continua di perdere ciò che più volevo trattenere.
In viaggio invece il problema spariva.