Non ho nessuna nostalgia del tempo perduto. Non era meglio allora. È meglio adesso.
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Ma devo riconoscere che è stato utile crescere in un’Italia che andava verso il più anziché verso il meno; dove mancavano molte cose ma non il senso di quel che si doveva e non si doveva fare; in cui il futuro non era un problema, perché eravamo convinti che dipendesse da noi, e sarebbe stato migliore del presente se avessimo dato il meglio di noi stessi.