Si fa sempre il paragone con quello che c’è fuori.
Lì dentro accadevano anche cose incredibili.
Ricordo un ragazzino che mi stava sempre appresso perché gli infermieri lo andavano a masturbare, gli facevano scherzi atroci.
Ma noi pazienti eravamo tutti amici.
Nessuno si stupiva del comportamento altrui, né aveva parole di condanna morale.
Quando aspettavo mia figlia Simona erano tutti felici.
I malati si preoccupavano per me, la gente sana no.