Ho scritto migliaia e migliaia di poesie.
Ma non ne ho conservata nessuna.
Le regalo.
Per me conservo i sentimenti che le hanno animate.
Quelli sono i miei ricordi.
Nelle poesie c’è solo l’effetto di quei sentimenti, c’è quello che rimane in superficie, ma l’uomo è rimasto mio.
Nelle poesie c’è il riflesso, che è un riflesso falso, perché sempre molto lontano da quello che ho provato.
Dissi una volta “Il vero diario della mia vita non è mai stato scritto. Il vero diario non sarà mai scritto”.
Quello che ho provato fino in fondo, le torture che ho subito e gli elettroshock che me le hanno fatte dimenticare sono finite dentro la mia anima.
Qualche volta affiorano dal profondo, ma in sordina.
Anch’io sono vittima del mio stesso mistero.