L’indolenza è una filosofia che raccomando a tutti: oggi il cittadino romano non esiste più, siamo presi da una vita convulsa, tutti vanno di fretta.
A Roma un tempo, se uno passava di corsa, lo prendevano, lo sbattevano contro una porta e gli dicevano: «’Ndo’ scappi?».
Perché a Roma, se correvi come un matto, poteva voler dire solo che scappavi.
Ma l’indolenza era anche un aspetto della voglia di ragionare sulle cose, di non accettare tutto in maniera ottusa, di non seguire le mode.
Oggi non riflettiamo più sulle nostre azioni, trasgrediamo o commettiamo delle crudeltà anche per mancanza di riflessione.
Una volta anche solo il fatto di andare a piedi, di salutarsi, di sentirsi parte di una società, aiutava a essere più umani.